Il giorno 25 febbraio siamo scesi nell’aula magna della nostra scuola per seguire l’incontro culturale del nostro territorio con la signora Wanda Budini, presidente del museo di San Pietro in Campiano “ Storia e tradizione di territorio “Le ville unite”.
L’incontro si è prolungato per due ore ed è stato diviso in due categorie:
-la parte “teorica” e quella dove abbiamo osservato e commentato alcune diapositive di 20-30 anni fa.
Abbiamo poi, approfondito con una serie di bellissime diapositive mostranti cartine, uomini e donne al lavoro, risaie, mondine e soprattutto lo stile di vita conforme e rigido di ogni giorno.
La vita contadina accomunava vecchi e giovani, i quali vivevano in povertà e si sfamavamo di ciò che potevano…tutto questo non molti anni fa…
Pensare che ora grazie alla tecnologia, è tutto molto più facile, la nostra generazione si è sviluppata ed è proiettata verso il futuro.
La nostra pianura:
Il territorio ravennate è sempre stato umido e palustre; acquitrini, grandi pozze d’acqua, fossi, canali, pinete e valli d’acqua spesso ricoperti da erbe palustri che caratterizzavano il nostro territorio.
E’ una pianura di origine alluvionale, formata da materiali fini, argille perlopiù,impermeabili, dove le acque ristagnano.
Il popolamento del territorio era costituito essenzialmente nelle bonifiche e nel prosciugamento dei terreni.
La torba è una pianta palustre che tutt’ora è presente ,sotto forma ci carbone, nel sottosuolo.
La Standiana (zona di Mirabilandia ) né stata bonificata, prima fu un bosco poi una palude e ora una zona ricca di laghi artificiali.
Inoltre nel nostro territorio ci sono molte cave di ghiaia nella zona del Dismano.
I canali artificiali conducono acqua dalla Fratta alla Bassona dove poi sfocia il Bevano.
Le braccianti.
Erano donne di tutte le età che lavoravano nelle risaie.
Lavoravano in gruppi di 10-20 ragazze guidate da un caporale ,solitamente un uomo.
Inoltre estirpavano dalle piantagioni di riso dei fasci di erba umida, questa era la mondatura.
Le donne erano immerse fino alle ginocchia ma la più piccola era immersa fino al collo e avevo il compito più duro; quello di portare al di fuori delle risaie quei fasci d’erba umida.
Questo è ciò che abbiamo seguito nella parte teorica dell’incontro.